L’economia del paese, in passato, era prevalentemente agricola, come del resto lo erano quelle degli altri comuni dell’entroterra siracusano. Noto soprattutto per la produzione di olive, mandorle e carrube il territorio solarinese risultava prevalentemente destinato a colture intensive (60%), colture estensive (30%) e pascolo (10%).
Dopo il boom economico degli anni sessanta ed a seguito della nascita del polo petrolchimico, l’agricoltura ha avuto una battuta d’arresto così come l’allevamento di bovini ed ovini, per cui la loro incidenza nel tessuto economico del paese è andata, col tempo, scemando ed attualmente, risulta alquanto modesta.[95] Ciononostante, grazie alla capacità di riconversione economica di molti operatori locali, l’economia legata ai prodotti naturali (cereali, olive, carrube, mandorle, frutta ed ortaggi), sta tentando uno sviluppo in termini di lavorazione ed esportazione dei prodotti (dolci locali, miele, olio, conserve). Basti pensare che, sul Comune converge gran parte della produzione olivicola della zona, per la molitura e che, annualmente, a Solarino viene lavorata una quantità di mandorle di circa 65000 quintali, pari all’80% della produzione siciliana. Pertanto, due lavori tipicamente stagionali sono stati trasformati in stabile fonte di occupazione, grazie anche all’esportazione del prodotto finito su scala internazionale. Di conseguenza, nell’economia del paese, importante rilievo rivestono le industrie di trasformazione agroalimentari (caseifici, oleifici, molini, macellerie, industrie conserviere), l’apicultura, la lavorazione degli agrumi e dei prodotti ortofrutticoli. A partire dal 2000, segni di ripresa si notano anche nel settore dell’edilizia ed abbastanza sviluppato risulta anche il settore legato all’enogastronomia e la ristorazione grazie a diverse strutture (bar, pubs, discopubs, ristoranti, pizzerie, sale ricevimenti) presenti sia nel centro urbano che nei dintorni.
Prodotti
- Le arance rosse
- Le carrube
- I limoni di Siracusa
- Le mandorle
- Il miele di timo
- La mostarda
- L’olio d’oliva D.O.P. Monti Iblei, sottozona Val d’Anapo.